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La famiglia
Grana è
la prima proprietaria del palazzo dopo la sua ricostruzione. Le
generazioni Grana si succedono sino alla seconda metà del XVIII
secolo, quando
Antonia Grana sposa Giovanni Battista Pievani. Le
generazioni Pievani si succedono sino alla fine del XX secolo. In
particolare, Guido Luigi Pievani, sposato a
Corinna
Visconti Venosta, muore nel 1916, lasciando tutti i
suoi averi ai quattro figli: Carlo, Antonio, Maria e Antonietta. La
successione è complessa perché non è affatto semplice dividere la casa
in quattro parti equivalenti e indipendenti. Sono quindi necessari
molti lavori di ristrutturazione degli interni, degli impianti
elettrici e idraulici. Il processo di divisione dura a lungo, sino a
circa il 1930.
Con la morte di
Guido Luigi si può dire che termina un’epoca. Infatti il palazzo non
sarà più abitato in continuazione da tutti i fratelli. In particolare:
Antonio.
(Il garibaldino) Vende al fratello Carlo la propria quota di eredità e si trasferisce a Milano dove
inizia un’attività di import-export.
Nel 1860 con la chiamata di Garibaldi parte come volontario e diventa
"uno dei Mille". Trascorre gli ultimi anni della sua vita in un
convento dove muore senza figli. (...)
Carlo.
Va a trovare in Argentina lo zio Cesare Visconti Venosta per conoscere
le possibilità offerte dal paese. Dopo alcuni anni torna a Tirano,
sposa Elena Bareggi e vivrà a Tirano sino alla morte. Lascia una
figlia, Olga Pievani, che a sua volta ha due figli, Carlo e Fabrizio.
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Maria.
Sposa Paolo Arcari, letterato. Hanno una figlia, Paola,
Professore di storia del diritto e Preside di facoltà
all’università di Cagliari. Alla morte di Paolo e poi di
Paola, Maria Pievani resta sola, ma con un sogno: onorare in modo
imperituro il marito e la figlia creando una biblioteca a loro
intitolata.
Il cuore
della biblioteca sarà costituito da circa 30.000
libri raccolti dai suoi cari in tanti anni di studio e di
insegnamento
e dai molti libri antichi e rari ereditati dalla successione a
Guido Luigi Pievani. La sede dovrà essere la Chiesa di
famiglia della quale è proprietaria per solo un quarto. La
biblioteca dovrà essere luogo di visita e di incontro tra
studiosi, letterati e pensatori provenienti da tutta l’Italia
e anche dalla vicina Svizzera.
Per ospitare questi illustri
visitatori verrà utilizzato anche
l'appartamento di
Palazzo Pievani di sua proprietà. Propone quindi al Sindaco la
sua idea che suscita vivo interesse. Ben diversa è l’opinione
del consiglio comunale. I consiglieri dell’opposizione
criticano il progetto, il costo della ristrutturazione è
sproporzionato rispetto agli spazi ricavabili e Tirano ha sì
bisogno di una biblioteca, ma costituita da libri fruibili
anche dai tiranesi. Malgrado queste critiche, il progetto verrà
poi approvato.
Maria
ottiene da parte di tutti gli aventi diritti ereditari la rinuncia
e anche la donazione dei rispettivi tre quarti di proprietà
della Chiesa. Può quindi perfezionare, come lei
sognava, il lascito al Comune di Tirano.
La
biblioteca ”Paolo e Paola Arcari” verrà inaugurata nel 1974.
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Antonietta.
Sposa
Giacomo Angelino, ingegnere. Assieme alla madre
Corinna si trasferiscono tutti negli Stati Uniti. Giacomo
lavora alla General Motors e diventa anche membro della
“Society of Automobile Engineers”. Dopo sette anni negli stati
Uniti, tutti, compreso il figlio Louis, nato nel frattempo,
tornano in patria dove Giacomo, con un socio, fonda una
società, la “SABA” (Società Anonima Brevetti Angelino).
L’obiettivo della società consiste nel progettare e produrre
un’automobile con caratteristiche avanzate. Nasce così la
“Stelvio”, una piccola vettura dotata di un motore da 984 cc,
4 cilindri, valvole in testa e, cosa incredibile per quei
tempi, con trazione integrale sulle 4 ruote. La vettura venne
prodotta in pochi esemplari, ma non fu ben accolta dal mercato
perché troppo innovativa, ma anche perché non ben supportata
da un marketing efficace. La società venne sciolta e Giacomo
entra in Isotta Fraschini in qualità di Direttore Tecnico.
Questa fabbrica produceva allora anche automobili di gran
lusso, confort e prestazioni ed era l’unica concorrente,
spesso vincente, dell’inglese Rolls Royce.
Louis Angelino.
Si
laurea in Chimica Industriale e Farmacia. Sposa Aurora
Tosarelli e ha un solo figlio, Giancarlo. Sceglie la
libera professione e presta consulenze per varie industrie
chimiche, specializzandosi nel settore delle vernici. Finita
la II guerra mondiale, vengono importate dagli Stati Uniti
nuove vernici a base di resine sintetiche, che offrono prestazioni
superiori e vantaggi economici rispetto alle normali vernici a
base di resine naturali. Louis scopre una combinazione di componenti e un processo atto
a produrre su scala industriale una resina sintetica con
proprietà confrontabili a quelle di provenienza USA, ma a
costi inferiori. Non brevetta la sua resina, ma mantiene
segreta la composizione e il processo. Offre alle industrie
chimiche la possibilità di produrre la sua resina, ottenendo
numerose adesioni. La “ricetta” deve restare segreta e quindi
Louis deve preparare e seguire tutto il processo industriale
con il solo aiuto di alcuni manovali e intervenendo di persona
nelle fasi critiche della preparazione. Il prodotto riscuote
rapidamente un notevole successo. Inizia quindi un periodo di
grande, ma pesante attività. Gli ambienti di lavoro sono
spesso saturi di fumi e vapori di solventi. La salute di Louis
ne risente, e, dopo una decina d’anni di questa attività, su
consiglio dei medici, smette l’attività e si ritira a Tirano
dove può dedicarsi al suo hobby preferito: la pittura,
diventando un apprezzato pittore di angoli caratteristici di
Tirano e dei paesi vicini.
Giancarlo.
Perito Industriale, sposa Maria Chiesa e avranno due figli:
Paolo e Alessandra. E’ l’ultimo discendente diretto maschio
della famiglia. Su decreto del Presidente della Repubblica,
gli viene aggiunto il cognome Pievani. Motivazione: “allo
scopo di assicurare continuità al cognome di un’antica e
illustre casata tiranese”.
Giancarlo viene assunto come tecnico dal CISE, Centro di
ricerca Dell’Edison Volta. Dopo la nazionalizzazione, il
Centro diventa una S.p.A. controllata dall’ Enel.
Dopo pochi anni diventa ricercatore, quindi Capo Sezione e
infine Direttore della Divisione Materiali. E’anche:
Professore di Fisica Nucleare presso l’ITS Feltrinelli di
Milano.
Presidente IGF (Italian Group on Fracture), succedendo
nella carica al prof. G.Caglioti del Politecnico di Milano,
fondatore del Gruppo.
Chairman del Task Group on “Elastic Plastic Fracture
Mechanics” dell’EGF (European Group on Fracture).
Autore di diverse pubblicazioni scientifiche e alcuni
brevetti.
Tiene seminari e brevi corsi di specializzazione al
Politecnico di Milano.
Membro ASTM (American Society for Testing and Materials).
Membro del Comitato Scientifico di EMARC, consorzio tra i
laboratori di ricerca CISE-TNO- CCR di Petten.
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